Stessa spiaggia, stesso male

23 agosto 2011

Per quest’anno, non cambiare. Difficile dirlo ad un automobilista sulla autostrada del sole dove come era logico aspettarsi piove (doverosa citazione da Daniele Silvestri, no non il Gatto, sennò era Panceri e visto che parliamo di mare meglio non nominarlo, dal momento che tanto va la gatta al largo che poi devo chiamare il bagnino – che poi perché si chiama bagnino che in mare non ci entra mai e se ci entra lo fa con il pattino, quello a remi non quello a rotelle, e comunque non si bagna mai, nemmeno quando si eccita, in quanto uomo). Difficile, dicevamo, dirlo ad un automobilista: non è che possa fare tutto il viaggio in prima, anche se Ligabue lo diceva che tutti vogliono viaggiare in prima, ma nel senso di top business class e non working class a meno che tu non sia un hero, it’s something to be (altra citazione, stavolta dai Dreen Gay cover di John  Lemon). Ma del resto si sa, luglio agosto, l’interista sogna sotto l’ombrellone e come l’anno scorso, stessa spiaggia, stesso male, perché tra l’inquinamento, il petrolio della BP che nessuno si ricorda più, i pesci con tre occhi dei Simpson, i clandestini dalla Germania e i turisti da Lampedusa, che dopo un po’ di tempo al sole non sai più chi è uno e chi è due (facile, basta rimpatriare quelli rossi, e non è un discorso politico, che mangiano i kartofen. E’ molto semplice, basta aggiungerli su feisbuk, poi si fa una bella rimpatrata con pizzata con i wurstel e li si rimpatria in allegria). Per non parlare poi dei prezzi degli ombrelloni, ormai noleggiabili soltanto promettendo in pegno l’anima o diritti di prelazione sull’espianto di organi. Del resto, non vi lamentate, i nomi delle località balneari sono sufficientemente esplicativi: se andate a Lignano Sabbiadoro, non stupitevi se dovete pagare in pepite; come d’altra parte se tirate una madonna a Cattolica, non ve la prendete se il don vi mette in castigo e non vi fa giocare più al pallone e neanche a racchettoni. Piuttosto se vedete il Don preoccupatevi perché più che a Gatteo Mare siete a Volgograd. Diverso il discorso se andate a Pozzallo: lì gli ombrelloni li affittano a una cifra veramente Modica.

Prendere o lasciare…

4 agosto 2011

Prendere o lasciare? E’ state, è tempu de vacanzi come dicono sempre le due teste di carta che rispondono al nome di Cresico e Memé. E’ tempo di decisioni, aut aut, prendere o lasciare: prendere l’autostrada e lasciare la speranza o voi ch’entrate dal casello e non sapete se e quando ne uscirete; prendere a noleggio un ombrellone con due lettini e lasciare il proprio nominativo per l’espianto degli organi a saldo; oppure prendere e lasciare tutto e tutti e lasciare la città per prendere la via della montagna, prendere lo zaino e lasciare  le tende da sole giù tutta l’estate anche quando piove… (il problema è che poi stingono. Non nel senso che si mettono a cantare Roxanne e Message in the bottle, ma nel senso che perdono il colore… sting-ono per chi non l’avesse capita, e no, non c’entra Yoko… ono… o no?). E poi prendere e partire senza lasciare detto a nessuno dove si va, andare nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita. Prendere la strada meno battuta, lasciare tutto il resto alle spalle.

Prendi, lascia, prendi, lascia, prendi l’ascia… come Jack Nicholson, che poi sfonda le porte della percezione… Wenddyyyyy
(ps: l’unica frase bella di questo post non è mia, ma di Thoreau)


Musi lunghi…

9 novembre 2010

Siamo invasi. La battaglia è persa, siamo sconfitti. Da chi? Dai tristi. Quelli che passano la propria esistenza a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante (doverosa e illustre citazione da Pablo Neruda, che poi è un po’ il mio preferito perché ci abito in via Neruda…) Un invasione di musi lunghi che pare di stare in mezzo ai formichieri, formicoggi e formicdomani che giornodopogiorno i musi si allungano e sembrano piccoli elefanti o per meglio dire, dei tapiri. Ed ecco spiegata l’origine del termine attapirato, che non è solo una scusa per consegnare un premio d’oro di plastica raffigurante un porcellino proboscizzato ai personaggi televisivi meno famosi… E si lamentano perché piove, che se poi tira anche vento è un casino e bisogna stare particolarmente attenti. Il perché non ve lo spiego più, avendolo io già ripetuto innumerevoli volte. Andatevelo a leggere qualche post indietro. E si lamentano perché si lavora troppo e si lamentano perché non c’è lavoro. E perché fa brutto tempo e perché ancora non c’è neve. E perché c’è troppo da fare e perché mi annoio. E perché questo paese è allo sfascio e “perché dovrei fare qualcosa io, con fiorfior di politici strapagati”? E perché è colpa del governo che ruba e degli alleati che tradiscono e dell’opposizione che non c’è e dei giovani che non hanno coscienza politica e perché non si interessano alla vita sociale del paese e perché non si fanno gli affari loro, sti pisciazza e lasciano fare la politica ai vecchi che tengono in pugno il potere? Sennò come fanno a continuare con le loro porcate? Non vorrete mica che si faccia diversamente da come si è sempre fatto! Tegn giù i man e tuca no! Sennò vi mettiamo le escort in casa, come dice Benigni a “Vieni via con me”, e vi accusiamo come fanno con quel santo di Mr. B. Uff… sem semper drè a lamentàas… Chemmu soni!

Ma siete sordi o cosa?

27 ottobre 2010

Qui lo dico e qui lo ripeto (anche perché lì non mi hanno sentito e quindi se lo dicessi lì non lo ripeterei ma lo direi e basta, chiaro il concetto? Semmai potrei lì dirlo e lì ripeterlo, ma non mi va, perché io sono qui e non lì… sul là c’è tutto un altro discorso che non farò, almeno non qui. E nemmeno lì). Lo dico e lo ripeto: ma siete sordi? anzi, siete Sordi? o siete Mastroianni? o Gassman (quello di Very Victorio) e quindi benzinai, in quanto gas-man… Siete sordi? (lo ripeto perché siete duri d’orecchi e molli di qualcos’altro…) Ma che bisogno c’è di gridare? Tutti che alzano la voce, e dopo la voce alzano le mani, e dopo le mani alzano i cric. L’unica cosa che non si alza è quella molle di cui si parlava prima, che se si alzasse quella si farebbe l’amore e non la guerra e non si litigherebbe più. E gridano i miei vicini di sotto al mattino, che già mi sveglio incazzato, e grida la vicina di fianco di sera, ma per motivi molto più erotici, che poi mi addormento triste perché io invece dormo da solo. E gridano i cretini al telefonino sul metrò, e gridano quelli dell’ufficio di fianco, e gridano a Uomini e Donne e al Grande Fratello (anche se in quel caso più che “gridare” si dovrebbe dire “berciare” in quanto non completamente umani, sebbene pòlliciopponìbilmunìti). E se come si diceva dalle mie parti “Chi vusa pusè la vaca l’è sua”, è comprensibile capire perché tutti alzino la voce: per superare il chiacchiericcio di quei maleducati che osano parlare mentre parli tu, devi sbraitare. E poi quando vinci la mucca non è che sbraiti di meno: hai voglia a farti sentire sopra i muggiti. Per quanto mi riguarda ho sempre inseguito il difficilissimo e sfuggente obiettivo del tacere. Stai zitto prima di parlare, e la maggior parte delle volte anche durante e dopo. E sei certo che di cazzate ne dici molte meno. Perla filosofica a parte, ho un gran mal di testa, per cui, tappatevi quel cesso di bocca. Ma siete sordi?

Ps: quante “e” precedute dalla virgola ho usato? Lo so che la grammatica dice diversamente, ma se uno la conosce a fondo è licenza poetica, non errore… 🙂

La sai l’ultima?

19 ottobre 2010

La sapete l’ultima? Vabè l’ultima finora, l’ultima prima della prossima ultima, l’ultima prima, ma l’ultima o la prima? e soprattutto no, non la so l’ultima, ma tu la sai la prima? Metti la prima, freno motore, scala la marcia, ascensora l’acerba, Lacerba direbbero Palazzeschi e Soffici, soffici parole, voce soave, voce di chi? beh La Voce è quella di Prezzolini, ma io non la leggo per niente, anche perché in passato ho già preso delle testate giornalistiche ed è un po’ un Fatto Quotidiano quando arriva il Corriere della sera (UPS o Bartolini che sia, FedEx no perché poi ti perdi come il mio amico Caste che quando non c’è è Caste Away) e ti porta La Stampa del Giorno e tu sei Libero di non leggerla se non vuoi, sei Cittadino di una Repubblica, nessuno ti costringe a fare quello che non vuoi, nemmeno il Corriere della Martesana, che poi non è un vero corriere, ma solo un Messaggero, (né lo sarà mai in Avvenire). E se c’è il Sole 24 ore, come è possiblile che esistano il Mattino, il corriere del Mezzogiorno e soprattutto La Notte? Questa cosa mi mette addosso un’Ansa che mi vien voglia di fare un Urlo che si sente L’Eco di Bergamo…

Cosa c’entra tutto questo sproliloquio con la vignetta di oggi? Beh, è lapalissiano: niente!

Testa pesante…

12 ottobre 2010

Testa pesante, troppi pensieri, pensa te i pensieri, pens ieri, pensi ieri pensi oggi pensi domani, pensi domani, pensieri da villani, cioè che pensi ai campi da coltivare e alla pioggia che fa bene alla terra, ma la Terra non fa bene alla pioggia, perché è inquinata e poi la pioggia è acida e se le fai una domanda risponde male, acidoh acidah acidoh acidah mi sento scossa agitata-a agitata-a disse la lattina di cocacola prima di aprirsi e schizzare tutto e tutti e non c’era dentro neanche una mentos, che poi perché si dice mentos se le mangi con la boccas, mica col mento… sai perché Dio ci ha fatto con un mento solo? perché non poteva fare altrimenti ahahah, l’hai capita?, altri-menti… no? peggio per te, leggiti la vignetta dei cresico che sono riuscito a tornare a pubblicare dopo unmesemmezzo che non andava più lo scanner, ora invece l’ho aggiustato e scanna di brutto nel senso che è veloce e scannerizza, non che ti uccide in modo truculento, scan it, send it, fax-rename it, Touch it, bring it, obey it, watch it, Turn it, leave it, stop – format it… Technologic… technologic… technologic… technologic. (e non è una pubblicità di auto, ma un tributo ai Daft Punk)…

Semo turnati!

01 settembre 2010

Uèèè… Siamo tornati, ancora più incistati, eccoci qui, ti eravamo già mancati. Suono il gong, parte il bip, il palco è il ring, faccio paura come IT, di Stephen King… e se vi piacciono gli articolo 31 di almeno dieciquindiciannifà fate un urlo per i cresico YEEEEEE un urlo per i cresico YEEEEE un urlo per i cresico YEEEEE! So che molti di voi si erano già preoccupati e strappati i capelli (memé no, non ce li ha) e fatto harakiri con il napapijiri me lo giri me lo tiri me lo ammiri, pensando e credendo che avessi già chiuso la serie, ben prima del numero 100 (dopo il quale, come ho già detto, uscirà la meravigliosa raccolta a stampa che vi conviene cominciare a prenotare fin da ora perché andrà esaurita ancora prima di essere stampata… e invece eccoci qui. Prima cosa perché non potevo lasciare Memé a metà con la testa gonfia senza farvi scoprire cosa succede dopo; seconda cosa perché senza i cresico la mia vita non può piùvvivere e quindi eccovi la vignetta nuova. Ricapitolando le puntate precedenti: memé aveva mal di gola, cresico lo sfotteva per la sciarpa ridicola, ma poi gli ha portato il Gola San per farlo guarire, gli ha dato una bella spruzzata direttamente in bocca e la crapa di Memé, vuota come gli uffici statali ad agosto, si è gonfiata come una tetta della Cipriani (non vi ricordate già più chi è vero??? eheh la fama televisiva è una gran cosa… ma vaffxxxx). E adesso? Beh, Memé ha sempre avuto la testa fra le nuvole, diciamo che pensa con leggerezza… si vabè adesso però vieni giù da lì!

España va bien!

España! España! Hablo de España y me lleno de emoción! Y es que te llevo muy dentro del corazón, castañuelas, toros y verbenas… mi España, la tierra del honoooor!!! Che dite? Un post celebrativo per i mondiali? Macché io sto parlando di vacanze! Vacaciones! Malaga, Valencia, Formentera, Minorca, Ibiza! Ibiza! Ibiza! Ibiza!  Allora prenotato per le ferie? Dai dai, andateci almeno voi che io non ho neanche un soldo bucato per andarci quest’anno (a la mierdaaa!). Ho detto soldo bucato? Una peseta! España! España!

Pallone gonfiato!

7 luglio 2010

Avete presente un pallone gonfiato? No, non il Jabulani, che è il pallone dei mondiali e è ovvio che è stato gonfiato, sennò come facevano a giocare? E alcuni dicono che sia stato gonfiato con l’elio, non nel senso che ci sono delle storie molto tese che suppongono che siano stati gonfiati da Elio in persona in cantina con la pompetta della bici e l’ago per i palloni (che è importante cambiare ogni volta sennò si prende l’aids), ma nel senso che volano. Volano? Per forza, è stato progettato per avere meno attrito con l’aria e quindi viaggiare più veloce nell’aere, per forza che vola, finchè sei abituato a giocare con il pallone di Italia 90 e pure bucato, per forza… for force, in inglese… E i portieri dicono che cambia traiettoria tipo il super Tele… oooh! Apparte che con il super Tele nemmeno le puoi tirare le punizze, perché è talmente leggero che non arrivi neanche alla barriera, che non si coprono nemmeno le balle che tanto non gli puoi fare male, anzi, si danno i pugni nei maroni tra loro facendosi lo scherzo di “quando piove e tira vento” (se non sai qual è, vai da un tuo amico maschio, metti le mani sui fianchi e chiedigli “oh, ma cosa succede quando piove e tira vento?”, poi quando ti sei ripreso scrivimi pure la tua reazione a maveko@nommenefregaunyahoo!.uk). Ad ogni modo avete presente un pallone gonfiato? Di quelli che nella testa ci hanno solo l’aria e quindi, per citare il grande Mr Crocodile Dundee quando parla con il suo amico Mickey “hanno le scoregge nel cervello”?  (Sì, è inspiegabile anche per me come facciano a venirmi in mente questi dettagli di film sfigati e vecchissimi, ma che volete? il cervello è fatto come il minestrone e a volte viene a galla un ricordo recente, a volte un ricordo assurdo, a volte una patata… e non fate battute che intendo il frutto patata, e non la parte anatomica volgarmente chiamata… e lo so che non è un frutto, ma un fiore, quindi non state li a fare questioni)… E comunque avete presente i palloni gonfiati? Ecco a me quelli mi stanno sul cane…

ps:  “alle palle stai attento!”  (È la soluzione allo scherzo di prima).

Tuffatevi in una piscina vuota! (Stronzi…)

Ochèi, fa caldo, su questo non ci piove. Anche perché se ci piovesse, porterebbe un po’ di rinfresco (come il catering, che porta sempre rinfresco) e quindi non farebbe più caldo no? E quindi stareste a lamentarvi come settimana l’altra che non arriva l’estate e uffa eccheppalle e sembra già autunno e moriremo tutti moriremo tutti!
E qual è il miglior rimedio per il caldo? Mangiare i polaretti? Assolutamente sì. Svaccarsi sul divano col ventilatore puntato addosso? Si e no, che dopo geli davanti e ti appiccichi sul divano dietro. E se il divano è di pelle fai anche il peeling e lo scrub e lo scuoiing (ed è una buona cosa perché ti prepari alla prova costume. Oh, prova questo costume! Ti sta male. Ochèi, prova costume non superata, bocciato e si ripresenti a settembre per gli esami di riparazione. Ma a settembre fa freddo, mica mi metto in costume. Allora ripeterà l’anno e si ripresenterà a giugno del prossimo anno un po’ più vecchio, un po’ più calvo, un po’ più saggio, ma anche un po’ più sovrappeso e quindi la prova costume non la supererai mai. Morale: non fare mai niente perché potresti fallire (Homer J Simpson docet)).
Ad ogni modo piantatela di andare in piscina quando ci voglio andare io, che ieri ho girato quattro posti diversi e non si poteva nemmeno entrare da tanto che erano affollati. Cioè mi veniva voglia di entrare a mollo e fare la pipì in acqua, alla facciazza di tutti quelli che c’erano dentro. (Non lo sapevate eh? Ma secondo voi perché la chiamano PISCIna?)
Eppoi ieri era pure festa…